Casa Engawa / FORarquitectura
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Casa Engawa / FORarquitectura

Apr 24, 2024

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Descrizione testuale fornita dagli architetti. Dove i solchi della terra fertile rivelano le pietre del sottosuolo, sorge una semplice e umile dimora di fine Ottocento. L'imponente modestia del suo sguardo veglia sul paesaggio agricolo e con esso si relaziona aprendo i suoi varchi verso il territorio.

Un'abitazione secolare al di sotto degli standard e priva di risorse sanitarie, gli spazi interni insalubri per la mancanza di ventilazione, la scarsa qualità dell'aria interna per la presenza di umidità capillare, l'assenza di strumenti di sostegno termico per contrastare il periodo più freddo dell'anno e le dubbie condizioni di sicurezza rendono la vecchia costruzione inadatta ad essere abitata.

Ma il forte rapporto dell'architettura e del programma dell'edificio con il contesto rurale, la comparsa tra i suoi muri portanti di un tipo di blocco di pietra popolarmente noto come Cantilla (utilizzato nella costruzione delle navate della Cattedrale di Malaga nel 1700), il la memoria storica e paesaggistica e la volontà di preservare il patrimonio rurale che purtroppo viene messo a tacere; spinge e alimenta la preoccupazione dell'architetto di non lasciare morire una costruzione che è così umilmente la biografia di una società convinta che ha arricchito silenziosamente l'economia regionale, l'Axarquia.

L'intervento interno consiste nel consolidamento strutturale di una copertura che era sull'orlo del crollo a causa della flessione delle travi di legno che la sostenevano, indebolite dai tarli. Per sostenerli è prevista una sottostruttura in ferro. All'interno della casa la distribuzione viene rispettata, optando solo per il recupero degli spazi attraverso l'applicazione di materiali che si fondono in un'atmosfera senza tempo e convivono con quelli recuperati. Così, nelle zone bagno, corridoio e camera da letto, le pareti sono rivestite fino ad un'altezza di 2,10 m (altezza architravi delle porte) con piastrelle catalane 14x28 cm, generando un arazzo verticale che ripara l'utente in un ambiente caldo.

Il ritmo di queste piastrelle si altera una volta raggiunto il bagno, cambiando le loro dimensioni in 5x25 cm sul mobile lavabo e sulla parete, per evidenziarne la funzione. Le piastrelle in ceramica smaltata in nero indicano aree umide come la vasca da bagno o il piano di lavoro della cucina. I pavimenti in cotto vengono raschiati e levigati per pulirli e poi protetti con una pellicola di resina. Malte di calce naturale bianca risalgono le pareti, generando un ambiente salubre che permette alle pareti di respirare e previene la formazione di condensa. Questi materiali ceramici contribuiscono al buffer termico interno, fornendo freschezza quando si è all'ombra durante la stagione calda o trattenendo il calore accumulato nelle pareti durante la stagione fredda.

L'area situata sul lato est della casa contiene la zona notturna e intima (bagno, disimpegno e camera da letto), mentre la navata esposta a ovest ospita la zona più pubblica (soggiorno/laboratorio e cucina). Questa differenziazione tra spazi, uso e programma è ulteriormente enfatizzata con un design d'interni basato sulla creazione di ambienti in cui materialità, luce e comfort termico abbracciano l'utente e lo trasportano in un ritmato viaggio introspettivo verso un piano sensoriale dove sobrietà, calma, e l'ospitalità invitano l'utente a riflettere e contemplare lo spaziotempo.

Un luogo senza tempo protetto dall’invasione urbana. Ciò incoraggia la riflessione sulla vita di un’opera, sulla sua storia e sul suo rapporto con il luogo per motivarci a pensare a nuovi modi di vita e al modello di futura architettura sostenibile. Quali sono i bisogni fondamentali dell’essere umano per abitare uno spazio?

Benjamin Zapico